Retail: come reagire all’emergenza Coronavirus sfruttando i Micro influencer
Lorenzo Segale
Emergenza Coronavirus e Retail
L’emergenza Coronavirus ha duramente colpito il mondo, il nostro paese e, in particolare, alcune regione del nord Italia. Il duro bilancio in termini di contagi e vittime è ciò che più di ogni altra cosa ha sconvolto le nostre vite, ma non solo. Il paese è stato costretto a chiudersi in un lungo lockdown che ha messo a dura prova molte imprese e molti esercizi commerciali.
Il settore del retail, in particolare quello della ristorazione, è stato tra i più colpiti durante il lockdown e ancora oggi, nonostante le serrande si siano rialzate e molte limitazioni si siano affievolite, la strada verso la normalità è tutt’altro che in discesa.
L’emergenza Coronavirus ha cambiato le nostre abitudini
Basta riaprire i negozi, le palestre o i ristoranti per far in modo che le persone tornino a popolarli? La realtà è che, anche per quanto riguarda il retail, l’emergenza Coronavirus ha profondamente cambiato le nostre vite e le nostre abitudini. Il desiderio di tornare alla normalità si scontra con una prudenza che in molti casi diventa timore. Posso andare dal barbiere in totale sicurezza o forse meglio aspettare ancora un po’? Posso tornare a fare shopping o forse meglio, per il momento, continuare a comprare online? Il ristorante dove mi hanno invitato a cena rispetterà tutte le normative di sicurezza?
Il passaparola per influenzare i comportamenti di consumo
Si registra in tutti noi un crescente bisogno di fiducia e di sicurezza. Abbiamo voglia di tornare a compiere le azioni e i gesti che riempivano la nostra quotidianità, comportamenti di consumo compresi, ma abbiamo bisogno anche di sentirci al sicuro, di fidarci.
Per settimane abbiamo ascoltato e seguito il parere di virologi, scienziati e tecnici che ci hanno spiegato come comportarci: era necessario stare a casa il più possibile e limitare i contatti e, per quanto fosse difficile da accettare, era piuttosto facile da applicare. Oggi, con le porte delle case ormai aperte e le saracinesche di negozi e ristoranti che si alzano, la situazione è molto più incerta, è più difficile capire cosa si possa fare e, soprattutto, come lo si possa fare.
È piuttosto evidente che il passaparola in tempi di Coronavirus diventa una leva cruciale per influenzare i nostri comportamenti, ancor più di quanto lo fosse in passato, prima dell’emergenza. Per prendere delle decisioni cerchiamo di capire come si comportano le persone a noi vicine e di cui ci fidiamo. Alcuni dati pre-Covid:
- L’86% dei consumatori, ad esempio, prende le proprie decisioni di acquisto in base ai suggerimenti di amici intimi.*
- Il 60% afferma di essere stato influenzato da una raccomandazione al momento dell’acquisto in negozio.**
Covid 19 e retail. 5 motivi per inserire i Micro influencer nella propria strategia
Come sfruttare quindi al meglio il passaparola per incrementare le visite agli esercizi commerciali e, in particolare, gli acquisti? Una strategia vincente per tutti i retailer prevede sicuramente l’utilizzo degli influencer e, in particolare, i micro e i nano influencer. Ecco 5 motivi per includere i micro influencer nella propria strategia:
- I micro influencer sono più reali, autentici e vicini al target rispetto alle Rockstar dell’influencer marketing, per questo le persone sono più propense a fidarsi di loro.
- I micro influencer riescono a instaurare relazioni più coinvolgenti e più personali con il proprio audience.
- I micro influencer sono più legati al territorio in cui vivono e, verosimilmente, anche il loro bacino di pubblico lo è.
- I micro influencer hanno un engagement rate tra il 2,5% e il 7%. Molto superiore all’engagement medio dei macro-influencer, che si attesta intorno all’1,5%.***
- Quello che viene promosso dai micro Influencer si vende più facilmente! Garantiscono, infatti, un 20% in più di conversioni rispetto ai macro-influencer.****
Caleidos Agency presenta ChopSway, il progetto per supportare il retail grazie ai micro influencer
Micro influencer, autenticità, sicurezza e risultati per i retailer. Sono queste le parole chiave alla base di ChopSway, il progetto che già vanta diverse case studies di successo in Spagna e che Caleidos Agency ha deciso di sposare e promuovere in Italia.
ChopSway si rivolge ai retailer, al mondo della ristorazione, al mondo dell’intrattenimento e del divertimento, al settore dell’ospitalità. In pratica a qualsiasi esercizio commerciale che vuole mettere in campo azioni concrete per far si che le persone tornino a usufruire dei servizi proposti in totale sicurezza.
Attraverso un algoritmo proprietario ChopSway è in grado di creare il mix perfetto di Influencer – nano, micro, ma anche macro e muser – in grado di garantire i migliori risultati possibili in termini di engagement rate. Gli influencer coinvolti usufruiranno dei servizi messi a disposizione e si faranno portavoce dell’attenzione e della cura con cui l’esercizio commerciale sta gestendo la ripresa post Coronavirus.
In sostanza ChopSway ti consente di:
- Migliorare l’Awareness del retailer
- Posizionare il retailer come alternativa rilevante e sicura per trascorrere il tempo libero in città
- Incoraggiare la visita e promuovere gli acquisti.
Visita la landing page dedicata, entra in contatto con noi e scopri il tuo ChopSway: il mix di influencer perfetto per far ripartire al meglio il tuo esercizio commerciale dopo il Coronavirus.
* Socialbakers, ** Socialbakers, *** Phlanx research, **** Socialbakers